Mindfulness e benessere

Oggigiorno sentiamo molto parlare di benessere; la nostra vita frenetica e l’avanzare della tecnologia hanno aumentato i nostri livelli di stress, legati molto spesso al bisogno di essere sempre “connessi” con gli altri, e di essere sempre informati sulle ultime notizie.
Molte pubblicità se da una parte ci propugnano innumerevoli oggetti da comprare, come telefoni, televisori, macchine, dall’altra ci suggeriscono stili di vita sani, in cui mangiare bene, fare sport, fare massaggi, viaggiare ecc..
La nostra mente sempre molto stimolata su diversi fronti, fatica spesso a trovare un proprio equilibrio un proprio centro perché stimolata e spinta verso un’immagine di bellezza e perfezione spesso irraggiungibile.
Se non stiamo attenti, se non prestiamo attenzione al nostro funzionamento mentale, ai nostri veri e profondi bisogni, e non quelli che la società o altri ci propinano), rischiamo di rimanere intrappolati in quello che viene chiamato “pilota automatico”, cioè nel fare senza pensare, nel reagire in modo rigido e stereotipato, con l’intenzione solo parzialmente conscia, di aumentare il nostro adattamento all’ambiente, il nostro benessere.
Ma adattarsi, sopravvivere, non vuol dire vivere, e tanto meno vivere meglio.
Interrompere gli automatismi di risposta, fare in modo che una persona impari a schiacciare il tasto “pausa” per evitare di mettere in atto reazioni comportamentali a volte anche dannosi, è ciò che la mindfulness ci invita a fare.
La mindfulness grazie agli innumerevoli ricerche in neuroscienze è infatti stata riconosciuta come quella capacità di promuovere le funzioni integrative della corteccia prefrontale, che sono implicate nella flessibilità di risposta, di conoscenza di sé, di eliminazione dei condizionamenti rispetto a stimoli, di capacità d’intuizione e di stabilità emotiva.
La mindfulness, intesa come Siegel indica: “quella modalità di essere totalmente nel momento presente, di fare esperienze ‘ dal basso verso l’alto’ che ci libera dalla prigione delle influenze dall’alto vero il basso, cioè da quella funzione classificatrice del cervello, la rende immediatamente collegabile allo sviluppo del benessere, come una sempre maggior quantità di studi indica.
La mindfulness è attenzione alla mente ma anche al cuore, al dispiegarsi dell’esperienza nel momento presente. E come Tich Nath Hanh sostiene nel libro ‘Il miracolo della presenza mentale’ : “ la mindfulness ci libera dalla distrazione e dalla dispersione e ci consente di vivere pienamente ogni istante.”
Se vogliamo un vero benessere per noi è importante conoscersi, ascoltarsi, sentirsi, integrare il noto con l’ignoto, la mente con il cuore alla ricerca del nostro vero sé, in modo creativo liberi dai pregiudizi e dagli stereotipi.

Mindfulness e benessere
Per maggiori informazioni

Dottoressa Isabella Bonapace 
Psicologa Psicoterapeuta della Gestalt

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