Spesso sono presenti pensieri ricorrenti e/o ossessivi che intrappolano la persona in un circolo vizioso senza uscita. La persona si sente ‘stretta’,‘chiusa’, ‘bloccata’ (da qui l’origine della parola ansia dal latino ‘ stringere’) senza via di fuga e a lungo andare può succedere che, la persona per paura della paura, eviti situazioni, luoghi, persone, con il rischio di isolarsi sempre di più e di aumentare a sua volta la sua sofferenza.
Questo può avere luogo non solo da singoli episodi importanti e specifici, ma anche da una sommatoria di eventi di natura diversa. Anche stimoli di modesta entità (uno sguardo, un lieve contrattempo, una parola) possono fornire un contributo negativo.
La sofferenza ansiosa interessa tutti gli aspetti del nostro essere: corporeo, emotivo e cognitivo.
Nella sfera cognitiva, si possono avere una ridotta concentrazione, una facile distraibilità, disturbi della memoria e della vigilanza con irrequietezza, irritabilità, nervosismo, facilità a sussultare, e come già menzionato sopra, uno stato di allarme.
Nella sfera emotiva, i disturbi del sonno sono molto frequenti e si manifesta sotto forma d’insonnia iniziale, centrale o di sonno interrotto da frequenti risvegli. Inoltre, da un punto di vista emotivo l’ansia si manifesta con irrequietezza, con umore deflesso, o al contrario cercando continuamente stimoli per sottrarsi all’irrequietezza sottostante.
Nella sfera corporea somatica si posso avere disturbi a carico del sistema neurovegetativo, tra il quale il respiro affannoso, palpitazione, sudorazione, particolarmente al palmo della mano, sensazione di “nodo alla gola”, di “testa vuota e leggera”, vampate di caldo; frequenti sono i disturbi della serie gastroenterica meteorismo, dispepsie, nausea e diarrea.
Come anche I sintomi legati alla tensione muscolare particolarmente al capo, al collo e al dorso, che spesso sono responsabili dei dolori diffusi e delle cefalee localizzate in sede occipitale e frontale.
I disturbi d’ansia, posso essere diversi e in particolar modo, secondo il DSM-V, possono essere suddivisi nelle seguenti categorie nosografiche:
- Disturbo da panico
- Agorofobia
- Specificatore dell’attacco di panico
- Disturbo
- Fobia sociale
- Fobia specifica
- Mutismo selettivo
- Disturbo di ansia da separazione
- Disturbo d’ansia generalizzata;
- Disturbo d’ansia dovuto da un’altra condizione medica;
- Disturbo d’ansia indotto da sostanze/ farmaci;
- Disturbo d’ansia senza specificazione.
La terapia per ansia e attacchi di panico
Cosa si può fare?
Il primo passo importante è intraprendere un percorso psicoterapeutico per comprendere l’origine emotiva –relazionale della propria ansia, la sua comparsa nella propria storia personale, per poi imparare a rilassarsi, a percepire le tensioni muscolari contrastare la tendenza dalla mente ad agitarsi e preoccuparsi in modo inutile e dannoso. Inoltre sarà importante, sempre con l’aiuto del terapeuta, il riconoscimento di quei pensieri automatici negativi ed irrealistici che accompagnano e favoriscono l’insorgenza dell’ansia, per sostituirli con processi cognitivi più realistici ed appropriati.
Anche la Mindfulness, con le sue pratiche ( meditazione seduta, il body scan, la camminata consapevole e lo yoga), favorisce il dissolversi di ansie e preoccupazioni, acquisendo la capacità di mantenersi calmo e centrato anche nel bel mezzo di situazioni difficili.
Infatti la Mindfulness aiuta ad acquisire chiarezza e lucidità mentale, e a riconoscere ed interrompere reazioni abitudinarie dannose.